Descrizione
Gestito da Smart, una cooperativa sociale giovanile composta in gran parte da persone intorno ai trent’anni, è un servizio innovativo fin dalla sua concezione: uno spazio pensato per i giovani e, soprattutto, gestito dai giovani stessi. Dalla sua apertura una parte significativa della popolazione di Arco e dell’intero Alto Garda ha avuto modo di entrare nei suoi spazi e di apprezzarne la proposta estremamente variegata. Definire cosa sia esattamente Cantiere 26 non è semplice, ma non per mancanza di chiarezza: al contrario, la sua forza risiede proprio nella vocazione ampia e inclusiva di essere un polo culturale e sociale a 360 gradi, aperto ai giovani e a tutta la comunità.
In questi 18 mesi il centro ha ospitato conferenze, eventi musicali, spettacoli teatrali, corsi di formazione, laboratori artistici e riunioni associative. A fornire alcuni numeri è la coordinatrice Ilaria Argenziano: «Nell’ultimo anno abbiamo superato le 20 mila presenze complessive e coinvolto più di 200 realtà e collaborazioni». Tra le partnership più significative spiccano quelle con il Piano giovani di zona e Busa Network, nonché eventi di rilevo regionale come Rock Master e Upload Sound. Il gruppo che anima Cantiere 26 è composto oggi da otto persone, affiancate da numerosi volontari con ruoli diversi, tra cui un giovane in servizio civile e alternanze scuola lavoro.
Non mancano però le sfide: attualmente la fascia più presente è quella tra i 25 e i 35 anni, mentre sono in corso progetti mirati per coinvolgere maggiormente studenti e studentesse delle scuole superiori, come la rassegna Teatro Cantiere, che ha introdotto un biglietto simbolico da un euro per tutti i ragazzi delle superiori, e l’hub creativo, uno spazio dedicato ai giovani da 16 a 25 anni che vogliono sperimentare e costruire qualcosa di loro. L’hub sarà una sala da trasformare secondo le idee del gruppo con incontri guidati da un tutor per sviluppare il processo creativo.
Guardando al futuro, il 2026 si apre con nuove opportunità: sono stati recentemente inaugurati una sala prove dedicata alle band musicali e uno spazio di co-working aperto dalle 9 del mattino alle 16, pensato per lavoratori e lavoratrici di tutte le età.
A fare il punto sulle prospettive e sulle criticità è il presidente della cooperativa Smart Francesco Picello: «Tutto ciò che è innovativo e ibrido sconta alcune difficoltà: la prima è di essere compreso, la seconda è di scoprire la propria sostenibilità economica, la terza è che solo strada facendo si individua davvero il percorso giusto. La mission è chiara: dare un’opportunità di crescita culturale e sociale ai giovani tra i 16 e i 35 anni, ma è una sfida complessa, soprattutto per le fasce più giovani. Non esiste più un unico modo di aggregarsi o di esprimere una domanda formativa o culturale come in passato. Lo sforzo ora è di intercettare in modo mirato i bisogni delle nuove generazioni e per questo serve un lavoro che va oltre la semplice gestione dello spazio, che richiede ascolto, progettazione e una raccolta fondi di alto livello. In questo senso rappresentano esempi virtuosi le collaborazioni con la Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto e con l’Apt Garda Dolomiti, che hanno riconosciuto il valore di Cantiere 26 e stanno contribuendo attivamente al suo percorso di crescita».
Per Alessandro Manara, consigliere comunale delegato ai rapporti con il Cantiere 26, «Il centro giovani è un motivo d’orgoglio per la città di Arco e rappresenta un luogo centrale di aggregazione socioculturale per i giovani e per l’intera comunità. La creazione di una delega specifica al sottoscritto ai rapporti tra l’amministrazione e il Cantiere 26 evidenzia l’attenzione e l’impegno del comune verso questo spazio. Siamo certi che l’interesse e la partecipazione della cittadinanza continueranno a crescere, anche alla luce dei segnali positivi emersi nell’ultimo anno grazie al lavoro della cooperativa sociale Smart».
Molto positivo il bilancio in questi primi sette mesi di rapporto con la nuova amministrazione anche per Mattia Mascher, assessore alle politiche giovanili: «Il Cantiere 26 non è solo un luogo di aggregazione giovanile. Grazie a progetti come il nuovo spazio di co-working e l’hub creativo può diventare ancora di più uno spazio di azione vero e proprio in cui le nuove generazioni possono costruire relazioni, competenze e mettere in comunicazione talenti. Un ringraziamento sincero da parte di tutta l’amministrazione comunale alla cooperativa Smart per l’impegno e la passione profusa fino a questo punto. Nel 2026 lavoreremo ancor più in stretta sinergia soprattutto per avvicinare la fascia tra in 16 e i 25 anni a questo luogo che è una risorsa fondamentale per la nostra comunità».
Nella foto in alto da sinistra Mattia Mascher, Ilaria Argenziano, Francesco Picello e Alessandro Manara