Descrizione
La destra orografica della valle in cui si trova il territorio del Comune di Arco offre mète di richiamo per chi ama le passeggiate e per gli appassionati di mountain bike o per chi preferisce spostarsi in automobile. La strada che sale a San Giovanni inizia a Varignano, superato l'abitato si trova una ripida salita con l'olivaia tutt'attorno. Sul lato Ovest l'olivaia incornicia la strada e vi si trova una delle piante più antiche presenti nella valle il mitico "olif del Bottes".
Ad Est invece i gradoni scendono bruscamente verso la piana del Basso Sarca. Si arriva a Padaro, piccolo centro abitato, dove si trova la chiesa di San Tommaso, al cui interno vi è una tela Madonna Addolorata e Redentore, opera di Giuseppe Craffonara, pittore rivano, uno dei più grandi artisti neoclassici trentini.
In questa località, nel 1883, vennero ritrovate circa 80 monete romane, risalenti ad epoca imperiale. Superando un secondo dislivello si giunge a Mandrea e quindi la strada costeggia il fianco montuoso a strapiombo sulla zona di Dro e Ceniga, sullo sfondo si possono scorgere le Marocche ed il castello di Drena. Si avvicina il Dos del Clef ed è qui che arriva il "sentiero degli scaloni" poi si prosegue sul versante del Monte Biaina godendo di uno splendido panorama. Finalmente si arriva a San Giovanni al Monte (m. 1050 s.l.m.) con la chiesetta, la fontana, la grande malga ora trasformata in rifugio e ristorante. In epoca preistorica San Giovanni al Monte era luogo di passaggio tra il territorio dell'Alto Garda e le zone del Lomaso e del Bleggio. All'inizio degli anni Ottanta sono state rinvenute tracce di accampamenti stagionali al periodo mesolitico (4500 a.C.).
Ad epoca più recente, seconda metà IV secolo dopo Cristo, struttura tombale con resti di tredici persone e modesto corredo. Presso la chiesa di San Giovanni Battista (XVI secolo) vi era un eremo testimoniato da documenti di archivio. San Giovanni rappresenta il punto di partenza per diversi itinerari: da Marcarie fino a Prai da Gom per poi proseguire fino a località Gorghi e poi località Treni e di qui il Rifugio San Pietro. In alternativa lungo l'antica mulattiera dei "capitelli" si può arrivare alle cave ed a Varignano. Sul versante opposto è interessante l'itinerario che porta al monte Casale ed al rifugio "Don Zio". Da San Giovanni al Monte si può scendere poi verso Lundo ed il Lomaso.